Tra le soluzioni tecnologiche più interessanti, troviamo la sanificazione basata sulla fotocatalisi, un processo che replica la reazione che avviene con l'azione dei raggi solari e la presenza di materiali semiconduttori per ridurre sostanze inquinanti e contaminanti nell'aria e nell'acqua. Questo sistema di ossidazione abbatte batteri, funghi, muffe, elementi con cariche virali e gran parte dei VOC (Volatile Organic Compound), come la formaldeide, dannosa per la salute. La tinteggiatura con vernici fotocatalitiche, ad esempio, consente di neutralizzare gli agenti inquinanti presenti nell'aria.
Un altro metodo per la sanificazione degli ambienti è quello dell'ozonizzazione. Anche se l'ozono può igienizzare e disinfettare, il suo utilizzo comporta diverse controindicazioni e rischi per la salute delle persone. Il suo effetto, inoltre, è temporaneo e il trattamento andrebbe ripetuto numerose volte ed esclusivamente da parte di professionisti specializzati le procedure di ozonizzazione prevedono l'evacuazione degli ambienti prima delle operazioni e un certo tempo di attesa prima di rioccupare gli stessi.
Tra i metodi di sanificazione più interessanti, troviamo anche l'utilizzo della luce ultravioletta. . Il potere germicida della luce UV su batteri e virus è ben noto, proprietà dovuta alla sua capacità di rompere i legami molecolari di DNA e RNA che costituiscono microorganismi come batteri, muffe, lieviti e virus; la cui crescita risulta così inibita. Diversi sistemi basati su luce UV sono già utilizzati per la disinfezione di ambienti e superfici in ospedali e luoghi pubblici. I ricercatori hanno verificato che è sufficiente una dose molto piccola (3.7 mJ/cm2), cioè equivalente a quella erogata per qualche secondo da una lampada UV-C posta a qualche centimetro dal bersaglio, per inattivare e inibire la riproduzione del virus di un fattore 1000, indipendentemente dalla sua concentrazione.